Circa 70 musicisti di strada hanno manifestato in piazza a Napoli contro il regolamento comunale che impone un limite massimo ai decibel e l’uso di strumenti a percussione.
Giocolieri ed artisti di strada mascherati anche da Pulcinella, Masaniello e Pazziariello hanno esposto striscioni sotto Palazzo San Giacomo, sede del Comune, improvvisando anche tarantelle e balli tradizionali.
Il loro disappunto è nei confronti del comma 4 dell’articolo 2 del regolamento della Polizia municipale che, sottolineano: “prende di mira strumenti e attrezzature fondamentali per le nostre performance, rendendo di fatto fuorilegge molte delle nostre iniziative. Molti di noi si sono visti notificare multe durante esibizioni che da anni non erano considerate come ora illegali. Noi tutti lavoriamo per i napoletani ma soprattutto per la città, per i turisti che la raggiungono. Siamo un’attrazione pulita basata su tradizioni secolari”, concludono gli artisti.
Al fianco degli artisti si è schierato anche il Partito della Rifondazione Comunista, con la segretaria della federazione di Napoli, Elena Coccia, che ha dichiarato: “La musica non è un crimine, con la modifica della delibera del 2015 del Consiglio Comunale, si vieta agli artisti di strada di esibirsi in prossimità di chiese, monumenti e panorami, dell’utilizzo di strumenti di percussione e qualsiasi forma di amplificazione. La tarantella e perfino le nacchere vengono multate dai 250 a 500 €, dimenticando che la cultura anche di strada è una caratteristica della nostra città. L’arte di strada è per molti un vero e proprio lavoro e ha sempre fatto della nostra città un laboratorio creativo capace di parlare al mondo intero”.


