Ad inaugurare il gioiello botanico dopo il restauro è stato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Oggi è una giornata speciale per Napoli – ha detto -. Un giorno di festa perché viene restituito alla cittadinanza questo meraviglioso paesaggio, questi giardini principeschi, questo bosco così ricco di biodiversità fino dal suo concepimento. È la dimostrazione che il Ministero della Cultura ha saputo spendere bene i fondi del Pnrr per la rigenerazione del paesaggio e dei siti museali più importanti come quello di Capodimonte, meravigliosamente diretto da Eike Schmidt. Bisogna ricordare che, da quando si è insediato questo Governo, il MiC ha impegnato e mobilitato centinaia di milioni di euro esattamente per arrivare a questo risultato”. “I lavori durati un anno – ricorda Eike Schmidt – rientrano nel finanziamento Pnrr di 25 milioni di euro per il più grande progetto di risistemazione dei viali e dell’architettura vegetale mai realizzato per Capodimonte, che prosegue nei tempi previsti. Si tratta di fondi che furono assegnati direttamente dal Ministero della Cultura al Museo e Real Bosco di Capodimonte ed a altri quattro siti, per la valorizzazione dell’identità di parchi e giardini storici”.
Concepito nel 1840 da Friedrich Dehnhardt, capo giardiniere del Real Orto Botanico di Napoli, secondo il gusto anglo-cinese, il Giardino dei Principi è una vera e propria opera d’arte paesaggistica, luogo di sperimentazione ed acclimatazione custode del 70% delle specie esotiche presenti nel Real Bosco. Oggi è nuovamente nello splendore che lo rese parte integrante del paesaggio napoletano: due ettari di boschetti, belvederi e viali sinuosi declinati verso la visione del Vesuvio.
Nell’ambito dei lavori Pnrr saranno messi a dimora in totale 10047 alberi, 7616 arbusti, 43243 erbacee. Le quantità piantate nel Giardino dei Principi sono: 62 alberi, 2450 arbusti, 2465 erbacee. I visitatori possono osservare rari esemplari secolari, tra questi un maestoso Canforo, un Taxodium mucronatum, un Eucalyptus camaldulensis. Nei boschetti circostanti si trovano magnolie, tassi, cipressi, pini, uno splendido Cedro del Libano e una Melaleuca.
Sono intervenuti alla cerimonia: il Direttore Generale e Referente Unità di Missione per l’attuazione del Pnrr, Angelantonio Orlando; il Capo Dipartimento DiT – Dipartimento Tutela Patrimonio Culturale, Luigi La Rocca; il Capo Dipartimento DiVA – Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, Alfonsina Russo. Per il Museo hanno illustrato i dettagli del restauro, il Direttore dei Lavori Eva Serpe e il Responsabile Unico del Procedimento, Renata Marmo. La sostenibilità ambientale e il risparmio delle risorse primarie, come l’acqua, rappresentano uno degli indirizzi chiave della missione europea promossa attraverso il PNRR. Il recupero delle acque di ruscellamento è favorito dall’ inserimento di fosse drenanti in continuità con il progetto originario dell’impianto borbonico. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalle note della Fanfara del 10º Reggimento Carabinieri Campania.